Stati Uniti e Iran: ripresi i negoziati sul nucleare
Stati Uniti e Iran: ripresi i negoziati sul nucleare in un clima di tensione e speranza
Il 12 aprile 2025, dopo anni di stallo e crescenti tensioni, Stati Uniti e Iran hanno ripreso i negoziati sul programma nucleare iraniano a Muscat, in Oman. Questo incontro segna un tentativo significativo di riavvicinamento tra le due nazioni, con l’obiettivo di prevenire l’acquisizione di armi nucleari da parte dell’Iran e di revocare le sanzioni economiche che gravano sul paese.
Un ritorno al dialogo
Il primo round di colloqui, definito “costruttivo” da entrambe le parti, si è svolto con la mediazione del ministro degli Esteri omanita Badr Al-Busaidi. Le delegazioni, guidate dal ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi e dall’inviato speciale statunitense Steve Witkoff, hanno discusso per oltre due ore, con un breve scambio diretto al termine dell’incontro .
Nonostante l’atmosfera positiva, permangono divergenze significative. L’Iran insiste sul diritto di mantenere un programma nucleare civile e rifiuta la completa cessazione dell’arricchimento dell’uranio, considerata una “linea rossa” . Gli Stati Uniti, dal canto loro, richiedono garanzie concrete che l’Iran non possa sviluppare armi nucleari, minacciando azioni militari in caso di fallimento dei negoziati .
Prossimi passi: Roma come nuova sede dei colloqui
Il secondo round di negoziati è previsto per il 19 aprile a Roma, con la conferma ufficiale da parte del governo italiano. Si prevede che le discussioni si svolgeranno in un formato diretto, segnando un ulteriore passo avanti rispetto al precedente incontro in Oman .
La scelta di Roma come sede dei colloqui sottolinea l’importanza del ruolo europeo nel facilitare il dialogo tra le due nazioni. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha espresso il sostegno dell’Italia a iniziative che possano portare a risultati positivi sulla questione nucleare .
Il ruolo dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA)
Rafael Grossi, direttore generale dell’AIEA, ha sottolineato la necessità che l’agenzia sia coinvolta nei negoziati, evidenziando che qualsiasi accordo nucleare richiederà la verifica dell’AIEA per essere valido . Grossi ha recentemente visitato Teheran per discutere l’accesso dell’AIEA agli impianti nucleari iraniani, in un momento in cui l’Iran ha limitato le ispezioni e ha aumentato l’arricchimento dell’uranio fino al 60%, avvicinandosi al livello necessario per la produzione di armi nucleari.
Reazioni internazionali e prospettive future
La ripresa dei negoziati ha suscitato reazioni contrastanti a livello internazionale. Israele, preoccupato per la possibilità che l’Iran sviluppi armi nucleari, aveva pianificato un attacco ai siti nucleari iraniani prima dell’annuncio dei colloqui da parte del presidente Trump . La decisione di riprendere i negoziati ha temporaneamente sospeso tali piani, ma la tensione rimane alta.
In Iran, il leader supremo Ayatollah Ali Khamenei ha adottato un tono cauto, dichiarando di non essere né troppo ottimista né pessimista riguardo ai colloqui, e ha consigliato di non legare gli affari nazionali all’esito delle trattative .
Il successo dei negoziati dipenderà dalla capacità delle parti di superare le differenze e di trovare un compromesso che garantisca la sicurezza internazionale e il rispetto della sovranità iraniana. La comunità internazionale osserva con attenzione, sperando che il dialogo possa prevalere sulla minaccia di un conflitto armato.
Il prossimo incontro a Roma sarà cruciale per determinare se le parti possono avvicinarsi a un accordo duraturo o se le tensioni continueranno a crescere, con conseguenze imprevedibili per la stabilità del Medio Oriente e oltre.