Ucraina: riprendono le ostilità dopo la tregua di Pasqua. Fallita la speranza di pace?
Dopo una breve tregua pasquale che aveva riacceso la flebile speranza di una de-escalation del conflitto, le ostilità in Ucraina sono riprese con intensità in diverse regioni del paese. Le forze armate russe hanno lanciato nuovi attacchi nelle zone di Donetsk e Kharkiv, mentre le autorità ucraine denunciano gravi violazioni del cessate il fuoco temporaneo.
La tregua di Pasqua, proposta da alcune organizzazioni internazionali e supportata dal Vaticano, aveva permesso uno stop parziale ai combattimenti per alcune ore durante la domenica di Pasqua ortodossa. Tuttavia, già dal lunedì successivo, l’artiglieria e i droni sono tornati a colpire infrastrutture civili e postazioni militari.
Secondo fonti ucraine, sarebbero almeno 23 i civili morti negli ultimi due giorni, con decine di feriti e migliaia di sfollati. Kiev accusa Mosca di aver utilizzato la tregua per riposizionare truppe e rifornire gli arsenali. Dal canto suo, il Cremlino dichiara di aver risposto a “provocazioni ucraine”, ribadendo la propria narrativa difensiva.
La comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione. L’ONU ha espresso “profondo rammarico” per la fine prematura della tregua, mentre l’Unione Europea valuta nuove sanzioni contro la Russia. Intanto, il popolo ucraino torna a vivere l’incubo quotidiano della guerra, tra allarmi aerei, blackout e incertezze sul futuro.
La speranza di pace sembra nuovamente svanita, ma gli appelli alla diplomazia continuano a moltiplicarsi. È chiaro però che, senza un cambio di rotta deciso da entrambe le parti, la strada verso la fine del conflitto appare ancora lunga e impervia.