Antonio Scurati conclude la saga su Mussolini

Dopo anni di lavoro e tre romanzi di enorme successo, Antonio Scurati mette il punto finale alla sua monumentale saga dedicata a Benito Mussolini. Il nuovo e ultimo volume, “M. La fine e il principio”, è arrivato nelle librerie in questi giorni, portando a compimento un progetto narrativo ambizioso, profondo e, a tratti, controverso. L’opera, che racconta il crepuscolo del fascismo dal 1943 al 1945, si inserisce nel dibattito culturale e politico contemporaneo con la forza dirompente di un romanzo che scava nella storia per interrogarci sul presente.


Un’epopea narrativa tra documento e finzione

Con questo quarto libro, Scurati prosegue nel solco già tracciato: un romanzo-documento, dove i fatti storici – minuziosamente documentati – si intrecciano a una narrazione potente e cinematografica. La cifra stilistica dell’autore resta la stessa: l’uso del tempo presente, lo sguardo ravvicinato sul protagonista, la voce narrante che oscilla tra partecipazione e distanza critica. “M. La fine e il principio” racconta gli ultimi due anni di vita del Duce: dalla caduta del fascismo il 25 luglio 1943, alla Repubblica Sociale Italiana, fino alla fucilazione a Dongo nel 1945.


Il tramonto del potere e l’ombra della guerra

Nel libro, Mussolini non è più il leader carismatico dei primi anni, ma un uomo logorato, isolato, cinico, che tenta disperatamente di salvare la propria figura politica in un’Italia spezzata e occupata. L’alleanza con Hitler si trasforma in una trappola, il consenso popolare si dissolve, e la violenza si fa quotidiana. In mezzo a tutto ciò, Scurati restituisce il clima cupo e tragico di un Paese allo stremo, mettendo in scena non solo il leader, ma anche il popolo, i collaboratori, i partigiani e gli alleati.


Un successo editoriale senza precedenti

Dal primo volume, “M. Il figlio del secolo” (Premio Strega 2019), la saga di Scurati ha suscitato enorme attenzione pubblica e critica, diventando un caso editoriale. Con una prosa densa, ma accessibile, Scurati ha saputo riportare la Storia nelle mani dei lettori comuni, contribuendo a rilanciare il romanzo storico come strumento di riflessione collettiva. Il progetto ha anche generato dibattiti politici accesi, proprio per la sua volontà dichiarata di fare i conti col fascismo attraverso la letteratura.


Le parole dell’autore

«Questo libro chiude un ciclo. Ho cercato di raccontare l’uomo Mussolini nella sua complessità e, insieme, di restituire la tragedia del fascismo italiano. È stato un viaggio nella nostra memoria collettiva. Ora, più che mai, è importante non dimenticare», ha dichiarato Scurati durante la presentazione del libro.


Un’eredità che lascia il segno

Con la pubblicazione di “M. La fine e il principio”, si conclude una delle operazioni culturali più rilevanti degli ultimi anni in Italia. Antonio Scurati lascia ai lettori un’opera destinata a diventare un punto di riferimento nella narrativa storica italiana, capace di illuminare un periodo buio con la forza della scrittura e della verità.


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